Groenlandia

Kalaallit Nunaat ● Ultimo episodio

Eravamo la squadra della paella groenlandese, Rikke, Jette, Jess ed io. Le sorelle di Jena a capo della preparazione, Jess e io, giù a tagliare i peperoni, il pollo, e a far bollire il riso.
C’era di tutto, nel supermercato di Kulusuk, dai cerotti allo zafferano, dalla crema antirughe alle arringhe ai martelli pneumatici. Dovevamo trovare qualcosa da fare, durante le tante tempeste artiche che, convulsamente, colpivano i nostri fiordi. E allora cucinavamo le cose più impensate, oppure guardavamo per ore dvd modernissimi che, chissà come, erano arrivati lassù. Con addosso solo una maglietta e dei pantaloni corti, in quelle baite, trovavamo normale che la carta da parati fosse decorata con piccoli orsi polari, e non coi nostri soliti, noiosi forse, fiori. Se il cielo veniva smontato, e rimontato, dai venti che avvicinavano il pack che da settembre/ottobre strangola le terre inuit, noi semplicemente tiravamo fuori la macchina fotografica.

La Groenlandia ha simboleggiato la rivalutazione del rapporto causa-effetto. Gli iceberg ogni mattina si siedono nel porto.Non possono essere infranti, nè ignorati. Causa. Bisogna aspettare che il vento cambi. Effetto. Così diceva Georg, attraverso la traduzione di Jess, di ritorno da un ghiacciaio, una sera. Per il mio amico Inuit tutto era uppa, cioè tutto era “forse”. Forse andremo al ghiacciaio. Forse domani andremo a pescare. Forse.

Durante l’ultimo weekend, sono andata con le donne Inuit a raccogliere le bacche intorno al fiordo di Icatek, una tradizione che ha riavvolto il mio tempo risistemando le lancette dell’orologio a 400 anni fa. Lì ho ascoltato il Bergie Seltzer, il rumore emesso dalle bolle intrappolate all’interno degli iceberg una volta arrivate in superficie. Ho mangiato con le mani, prendendo da un pentolone comune il pesce appena tirato su da quell’abisso gelato.

Ho camminato per ore senza incontrare niente se non una volpe artica, che mutava pelliccia e diventava d’argento.
Ho conosciuto persone meravigliose con cui non comunicavo a parole ma che mi facevano trovare sempre un piatto di minestra calda, alla sera. Il presente ed il passato si fondevano nei laghi da cui ho bevuto, senza aver alcuna paura di prendere qualche malanno. In mezzo a questi che ora sono solo ricordi, e fotografie, mi chiedo se viaggiare, in fondo, non sia il mio escamotage, per non annoiarmi, e per vivere più e più vite? In mezzo a quei ghiacci, dov’era quella vita altra, quella dove importavano i vestiti, le macchine, le case, e i gioielli? Era poi davvero una vita altra o si tratta puramente di un effetto Droste?

 Kalaallit Nunaat ● Parte 2   Groenlandia 

8 risposte a “Kalaallit Nunaat ● Ultimo episodio”

  1. E’ come leggere il diario trovato in un cassetto, e ti chiedi da quanto tempo sia lí,chi l’abbia scritto…Sai solo che le pagine consumano la tua attenzione,una dopo l’altra.
    Meraviglioso lavoro, un fantastico flusso di coscienza che cattura e ti trascina in luoghi remoti che,a volte,immagini completamente disabitati e dimenticati anche da Dio.

  2. Ehi, ma quindi tu non stai in Islanda? Tutte le mie certezze vengono meno…
    sulle foto e i racconti non conosco aggettivi che possano spiegare il mio stupore nel leggerti e vederti, cioè vedere le tue foto. Ora vado a studiare un po’ di ungherese, magari lì troverò le parole giuste..

  3. I’m impressed, I need to say. Really rarely do I encounter a blog that’s both educative and entertaining, and let me let you know, you may have hit the nail on the head. Your concept is outstanding; the difficulty is one thing that not sufficient persons are speaking intelligently about. I am very blissful that I stumbled throughout this in my seek for one thing regarding this.

    • Hello William,
      Thanks for your kind feedback. I am glad I could help and entertain you.
      In Greenland, but then again in many other places around the globe, I thought that we are all the same. People are not so distant one from the other. Greeland simply changed my mind.
      Take care!
      Vanessa

  4. Ciao Vanessa,

    il tuo blog e’ semplicemente fantastico, i tuoi viaggi sono davvero anomali ma interessanti, un po’ folli ma mozzafiato, il tutto e’ spettacolare. Complimenti di cuore! Continua cosi’! Un saluto, Nicola

    • Ciao NicLink,
      Grazie mille per il bellissimo commento e per l’incoraggiamento. Sono contenta che i racconti ti piacciano e ti confermino la certezza della mia follia: nemmeno nei viaggi riesco ad essere sana 😉
      Un grande abbraccio e alla prossima visita irlandese!
      Skandorina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Nome*
Email*

 Per favore tieni presente che i commenti sono moderati secondo la nostra Privacy Policy.

Non puoi copiare il contenuto di questa pagina
You cannot copy content of this page