Italia

Ode alle Langhe ● Con occhi puri, celebro te, mia bella

Non ho scritto per tanto tempo, e magari a qualcuno queste righe e questi scatti sono mancati. Ho corso, sebbene non letteralmente, in questi mesi, e quando vai veloce e la tua vita muta, spesso non ti rendi conto di quanto ti siano necessarie certe cose, come dedicare un frammento del tuo tempo al ricordo.  Immagino quindi di appendere un cartello fuori dalla porta: siamo aperti, entrate! Venite a vedere cosa c’è di nuovo! 

Ci dicono che l’Italia cade a pezzi, che il mondo finirà, che tutti rubano, che la terra trema, che le fabbriche implodono. Ci urlano in faccia: la disperazione è un valore. Il baratro accade, sicuramente, e i tagli sulle mani arrivano e ti deteriorano il cuore. Cambi, con il dolore. Io, però, non ci sto: ho deciso di non credere che la vita sia pienamente terribile. Quando tutto diventa opaco, quindi, faccio un viaggio. A volte, per tornare a sorridere, mi basta un giro in bicicletta nella mia nuova città. A volte, invece, mi basta andare nelle Langhe.

Le Langhe sono una regione del Piemonte, nel nord ovest italiano. Le Langhe sono una conchiglia incastonata nel caminetto del Castello di Serralunga, una conchiglia che ha attraversato i secoli ed ha risalito oceani per arrivare lì, ad abbellire il marmo di quell’enorme stufa. Sono le vigne che sorridono al Monviso. Sono il Barolo a Barolo, ed il Barbaresco a Barbaresco. Sono la notte della vigilia di Ferragosto con le masche di Sinio. Sono le strade che seguono le creste dei colli, la neve che le accarezza, il profumo dell’oro bianco, del tartufo, e delle nocciole. Sono le cappelle rifugio per i pellegrini, i castelli, le torri, l’aroma di caffè per le strade di Alba quando si alza il vento.

Le Langhe sono i colori della terra che si trasforma accompagnando le stagioni, e i sogni dei viticoltori. Sono la Sala delle Maschere nel Castello di Grinzane Cavour. Sono il cimitero in verticale di Montelupo Albese. Sono la via del Sale. Sono il palazzo dello Juvarra a Verduno, le poche case di Novello.

Le Langhe sono l’aria di Fenoglio e Pavese, della Resistenza. Sono l’edera e le meridiane appese ai muri delle case, sono l’Arneis, i trattori che scorrono nei campi, la bagna cauda coi cardi, le tome ed il Castelmagno. Le Langhe per me sono un arcobaleno sganciato dal cielo davanti a La Morra. Le Langhe mi fanno ricordare, quando cado, che ho deciso di credere in una vita che sia possibile, e piena di speranza, buon vino e montagne potenti.

 Il Caffè dei Fornelli ● Volterra   Lei ● Utopia 

5 risposte a “Ode alle Langhe ● Con occhi puri, celebro te, mia bella”

  1. Ho visto il tuo lavoro sulle langhe… che dire mi fa venir voglia di riassaporare quelle latitudini, magari in versione primaverile visto che il precedente si è svolto in una piovosa giornata novembrina.

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