Romania

9 ragioni (+1 ghost track) per visitare Bucharest

1. Per le ombre che ti accolgono dentro alle sue chiese ortodosse. Starsene lì, in silenzio, ad immaginare le icone, i santi, ed i diavoli che giocano a nascondino dentro quell’oscurità. E quando un po’ di sole spalancherà le braccia ed entrerà dalle minuscole finestre, rendersi conto che i dettagli preziosi superano, sempre, i tuoi giochi di fantasia.

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2. Per l’Athenaeum Roman: arrivaci presto, al mattino, quando la struttura che ospita la Filarmonica di Bucharest è aperta solo per i musicisti. Ti faranno entrare comunque, ed accompagnata da una specie di guardia della sicurezza, ti chiederai subito se per caso non ti trovi nel posto sbagliato perché quest’edificio ti sembrerà più una scala da ballo e non lo sterno dentro cui pulsa il cuore della musica romena. Ti indicheranno una sala a chiocciola che conduce al salone principale. Apri piano la porta, e se avrai fortuna dentro troverai due che fanno le prove: un flautista ed un violinista. Guarderai loro che guardano te che guardi loro. Ti sentirai sospeso, per un istante, perché la musica ci rende vicini ed uguali e basta, in un mondo come questo.

3. Per l’inquietudine, mista ad orrore mista ad attrazione perversa ed indubbiamente sbagliata che proverai di fronte, ma soprattutto dentro alla “Casa del Popolo”, ovvero il Palazzo di Ceausescu, 1100 stanze, il secondo edificio governativo più grande del mondo dopo il Pentagono. E necessariamente il luogo dove i vampiri, quelli veri, si sono confusi tra la folla scegliendo le loro vittime per troppi anni.

4. Per i libri, che troverai ovunque a Bucharest: sulle bancarelle all’entrata della metro; nei mercatini dell’usato, in librerie che spunteranno ad ogni angolo delle strade, e ti riempiranno il cuore di gioia solo a vederle dall’ingresso (link Latitudes Life). Alcuni libri ti verranno proposti, mentre te ne stai seduto a prendere un caffè, al posto degli omini delle rose.

5. Per l’ospedale Coltea, che tutto sembra tranne che un sanatorio visto da fuori. Ti sembrerà una residenza reale, ad esempio. E probabilmente, rimarrà tra i ricordi più cari di questo piccolo viaggio se ti capiterà, come a me, di dormire proprio di fronte all’ingresso principale  e potrai quindi vederlo dal settimo piano, con il sole che scende sulla città.

13312682_141779026237534_795505941018095437_n6. Per l’arte urbana che, nel bene e nel male, popola i muri della capitale romena. La troverai, decadente e ribelle su edifici disintegrati, sui bidoni della spazzatura, e sui tombini. Sarà puro esercizio auto-referenziale nel caso degli infiniti tags che appaiono ovunque, ma sarà pura goduria fotografare murales più complessi ed affascinanti che abitano i lati di interi palazzi.

7. Per il caffè. Già. Per il caffè. Forse ne avrai bisogno se ti capiterà, come a me, di soffrire di insonnia durante il viaggio in Romania. Vagando alla ricerca di caffeina, ti salveranno la vita posti come l’ORIGO COFFEE SHOP  in via Lipscani 9, dove ti accoglieranno decine di tazzine da espresso appese al bancone. In questo bar, non chiedere però lo zucchero. Il luogo osserva una stretta politica di “no-sugar, no-music”. Troverai il DIANEI 4, invece, dentro a quello che fino a circa 10 anni fa era il palazzo della Romanian Intelligence Services. Tranquillo, non verrei perquisito all’ingresso!

9. Per le innumerevoli dimore abbandonate o il cui accesso è proibito per motivi legati a rischi sismici. Noterai che sono, dal di fuori, quasi sempre quelle in cui ti verrà più voglia di entrare, con le facciate in stile eclettico, e le loro finestre abbracciate dall’edera, o gli immancabili fili elettrici a penzoloni tutt’attorno. Se avrai fortuna, ce ne sarà una – chissà dove – in particolare che ti rimarrà nella testa: nel giardino, ha dei panni appesi al sole ed una Trabant azzurra, fanali distrutti, reminiscenza di una cortina di ferro caduta non troppo lontano.

10. Per i parchi, freschi e folti, dove ai primi giugno incontrerai gruppi di ragazzi raggianti che festeggiano la fine della scuola o il momento del diploma.

[8. Ghost track: per la gente di Bucharest, a cui ti verrà da dare una menzione d’onore. Perché a parte essere poliglotta (o verso l’inglese, o verso l’italiano, o verso una lingua mista italiano-romena), è ancora generalmente ben disposta ed un po’ stupita verso i viaggiatori. Cercherà di aiutarti se non capirai dove acquistare un biglietto del bus. Ti renderai conto, con estremo piacere, che è in grado anche ad esempio di intrattenere una conversazione ad un tono di voce decoroso. E gli vorrai subito bene perché scoprirai che mangia gelati a tutte le ore del giorno e della notte, e perché semplicemente ti accoglie senza salamelecchi e senza sbuffare. Ti farà sentire un po’ a casa, e questo direi che basta, in un mondo come questo].

 I monasteri della Bucovina 

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